Vanity Ink Official Website
Artist: Vanity Ink
Location: Helsinki, Finland
Line-up: Miki (bass, vocals), Juha Bandit (guitar, vocals), Stiina (vocals), Make (guitar), Sam (drums, percussion, acoustic guitar)
Album: ...Roadkills!
Label & Pubblication Year: Self Produced, 2004
Tracklist: One Moment / Sweetest Addiction / Deep Frozen / Swept Aside / Burning
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Ritornano, dopo il demo di circa un anno fa, i finlandesi Vanity Ink con identica formazione ed un Ep del tutto professionale, a partire dal confezionamento molto ben curato sia nella grafica che nelle note d'accompagnamento, per arrivare siano al lato produzione, discretamente impostata e graffiante, tuttavia non priva di alcune imperfezioni relative al suono delle prime 3 traccie. Questo "Roadkills!" pur essendo autoprodotto ha il grande pregio di poter fare da concorrente a equivalenti uscite promosse da più o meno facoltose labels, e quindi lo considererei la prima vera e propria uscita discografica della band. Le due songs conclusive: "Swept Aside" e "Burning" provengono dal passato. A differenza di molte altre webzines di settore continuo a considerarle molto vicine all'insegnamento di bands heavy metal quali Zed Yago, in primis, e Warlock. Certamente su "...Roadkills!" i brani in causa sono stati rifiniti alla perfezione ed entrambi convincono in pieno. A dir la verità non potrebbe essere differentemente visto che le sonorità citate sono state sempre ben volute dal sottoscritto, pensate solamente che ho attraversato peripezie varie per accaparrarmi il vinile originale di "From Over Yonder" del 1988. Ed ora veniamo alle nuove composizioni partendo con "One Moment", la quale non sposta di molto il sopracitato tiro, finendo per rivelarsi una buonissima hard'n'heavy song anthemica ma ricoperta da un'anima vagamente introspettiva ed epica, soprattutto per quanto riguarda il refrain. La voce di Stiina risulta piena e corposa, ben modulata ed ottimamente impostata. Con "Sweetest Addiction" si vira versa un hard rock dai pesanti riffs lievemente modernisti, spezzati da breaks nei quali l'elettricità scema per lasciare spazio ad un cantato molto emozionante, prima delle belle melodie espresse dal ritornello di sicuro impatto. "Deep Frozen" è forse la composizione che più mi ha colpito fra le nuove chicche proposteci dai Vanity Ink. Coinvolgente sia nei toni smorzati e lievemente gotici delle strofe, che negli accesi e dominanti sprazzi elettrici dei cori. Metallers e rockers, giovani e attempati, se volete puntare su una nuova promessa ora potete farlo senza indugio: mettete la crocetta vicino al nome Vanity Ink!

Recensione realizzata da Rossi Bruno

Vote: 7+